Come guadagnare con Instagram

Guadagnare su IG con mille o 100mila follower 🙂

Opportunità di monetizzare

In questi tempi è sempre bene imparare l’arte e mettere da parte e cogliere qualunque genere di occasione di guadagno (lecita, non è neanche il caso di specificarlo) sia offerta dal mercato.

Il mestiere più ambito o chiacchierato del momento è quello degli influencer perché attorno a questo genere di figura si è creata la leggenda che possa fatturare parecchio senza lavorare. Fermandosi esclusivamente all’immagine e a ciò che viene pubblicato, i famosi influencer sembrano essere persone senza particolari abilità che per il solo fatto di diventare popolari possono condurre una bella vita, ok viceversa conducono una bella vita e dunque diventano popolari.

Non sono in tanti a sapere che le opportunità di monetizzare vengono offerte a tutti, perché è possibile cominciare a monetizzare già avendo 1000 followers, numero che ormai è alla portata di tutti coloro che utilizzano quotidianamente i social e sono presenti sulle piattaforme come Instagram in maniera proattiva.

Guadagnare su IG non solo sponsorizzazioni

Indubbiamente una grossa fetta di percentuale di guadagno deriverà dalle collaborazioni con aziende che consentono di sponsorizzare i loro prodotti. Non bisogna dormire sugli allori e credere che queste aziende andranno a cercare, assoldando dei cacciatori di teste a questo scopo, i futuri influencer di Instagram. Il concetto chiave è che bisogna darsi da fare, per adattare il proprio profilo in modo da essere compatibili con determinati brand.

Un primo passo è dunque quello di ottenere dei prodotti da sponsorizzare a titolo gratuito e sicuramente è più semplice che farsi pagare essendo ancora dei perfetti sconosciuti. Non è necessario svendersi anzi è totalmente sconsigliato e controproducente, perché se è vero che le aziende possono avere i loro interessi a sponsorizzare o a investire in un profilo Instagram specifico, è anche vero che il creatore del profilo deve pensare in ottica di crescita e soprattutto non “buttarsi via”.

Dunque: il profilo di Instagram va curato alla perfezione, ogni singola foto, ogni singola parola, puntando sulla qualità dei contenuti più che sulla quantità, e strutturando il tutto in modo da poter vendere la propria immagine ad aziende che non troveranno niente da ridire nell’associarsi alla vostra “immagine”.

È abbastanza improbabile che un marchio come Armani si associ al profilo di un creatore di contenuti che pubblica foto e video mentre si trova sul divano con nella mano sinistra una pizza floscia che gli cola sulla maglietta 🙂

La propria immagine va costruita su misura a seconda delle aziende presso le quali si pensa di proporla. Esistono anche due tipi di politiche aziendali diverse: le ditte che distribuiscono i propri prodotti per cercare di usufruire del passa parola (e dunque sono propense a inviarli gratis ma niente più di questo) e le aziende che guardano a Instagram come un canale pubblicitario.

In genere, queste ultime, sono già conosciute e non hanno bisogno di regalare niente a nessuno, ma investono (e dunque pagano) gli influencer perché il traffico sul loro profilo garantisce delle vendite abbastanza sicure. Sono ancora più selettive e ragionano basandosi sui numeri e se l’obiettivo è lavorare con loro, bisognerà ragionare come loro e creare interazioni molto positive, dato che sono facilmente verificabili nelle statistiche (o anche grazie a tool esterni).

Guadagnare su Instagram con le aziende

È questo il lavoro principale di chi trasforma la propria immagine in un lavoro vero e proprio e tutti coloro che riescono a “sfondare“ in questo campo hanno indubbiamente una solida mentalità da manager (di se stessi) e sono capaci di calcolare con grande freddezza ogni proprio click, che sia fotografico o telematico.

A dispetto dell’immagine che gli influencer di Instagram più popolari continuano a rimandare al loro pubblico facendo abboccare le persone più ingenue è possibile dire che di “real life” c’è davvero poco e la stragrande maggioranza del proprio tempo viene passata a studiare la gestione della propria attività e le interazioni con il proprio seguito, valutando di volta in volta ogni riscontro, in una continua opera di perfezionamento.

Perciò andrebbe accantonata immediatamente l’idea di approssimazione o di “raggiro del sistema” (ad esempio attraverso l’acquisto di pacchetti di fans finti) perché i fans finti non faranno mai un influencer vero.

Meglio partire da pochi followers, ma sinceri e affezionati, che sono poi quelli disposti a seguire la pagina, partecipare alle sue attività, acquistare i prodotti consigliati, eventualmente seguire anche di persona fisicamente l’influencer stimato.

Basta fare un rapido calcolo: 100.000 followers finti, non potranno mai acquistare nemmeno una saponetta, qualora divenisse oggetto di sponsorizzazione. Ma 1000 follower veri, acquisteranno 1000 saponette (o anche di più, magari a Natale quando si è sempre alla ricerca di un’idea per fare qualche regalo). Questa teoria lapalissiana è stata ampiamente esaminata da Kevin Kelly nel suo articolo intitolato 1,000 True Fans. Più che popolari bisogna puntare sull’essere credibili, anche quando i numeri dei follower sembrano non essere dalla nostra parte: le aziende serie non guardano quelli.

Guadagnare su Instagram con le affiliazioni

Aldilà delle sponsorizzazioni è possibile aderire alle cosiddette affiliazioni. Le affiliazioni altro non sono che i famosi codici sconto utilizzabili seguendo quei link che vengono inseriti all’interno della pagina e dei contenuti proposti e che sono collegati all’account di Instagram, ma rimandano all’acquisto in negozi online plurimarca o di un brand specifico.

Una percentuale del venduto viene destinata al gestore della pagina di Instagram ma anche in questo caso si guadagna da fare verso veri e acquisti veri.

Un’altra possibilità è quella della vendita di un proprio prodotto o di un proprio contenuto digitale non solo su Instagram ma anche su piattaforme ad altissimo traffico come YouTube.

Nonostante YouTube venga spesso vista come la piattaforma dove comprare visualizzazioni ha la sua importanza, resta innegabile che nel caso delle affiliazioni avrai sempre bisogno di canali capaci di generare traffico in automatico!

In questo caso è possibile parlare più di vera e propria imprenditoria che di influencer, ma unire le due competenze non può che moltiplicare i guadagni.

Per gestire con più grande chiarezza e controllo il tutto è bene trasformare il proprio account da profilo personale a profilo aziendale e gestirlo esaminando approfonditamente le interazioni sono la base su cui prendere le future decisioni di successo.

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