Sono tantissimi i musicisti che oggi desiderano farsi notare per la propria musica ed hanno a disposizione una marea di opportunità, anche di autoproduzione.
Internet è una risorsa sempre disponibile e accogliente, ma rischia di essere un mare all’interno del quale ci si perde fino ad affogare, soprattutto quando si è dei bravi musicisti ma non si è in grado (dal momento che non si può sapere fare tutto) di riuscire a promuovere e a sponsorizzare musica e video adeguatamente!
La concorrenza è spietata, agguerrita ed estremamente numerosa.
Oltretutto, prima o poi, giungerà comunque il momento in cui sarà necessario cominciare a giocare con l’artiglieria pesante, specialmente per chi decide di fare musica sul serio, ovvero coloro i quali vogliono unire la passione al guadagno.
Non si vive di sola passione ma è possibile sempre lavorare con costanza e bene per farsi’ che ciò’ che desideriamo diventi una base di vita, oltre che la fonte principale del proprio sostentamento.
Affidare la propria musica ad un produttore
Affidare la propria musica, oltre che la propria immagine, sotto l’egida di un marchio di una casa discografica (più o meno famosa) consente di avere un sacco di vantaggi ed anche di perfezionare il proprio “prodotto” lavorando a stretto contatto con dei professionisti specializzati, che credono nel lavoro dell’artista e che soprattutto lo valorizzano..
Questa collaborazione, quando è produttiva, non solo porta alle luci della ribalta i musicisti, ma attraverso la popolarità acquisita dagli stessi porta anche numerosi introiti e un buon prestigio all’etichetta discografica stessa.
Come ogni matrimonio che si rispetti, scegliere il partner giusto è la chiave di volta di un successo di lunga durata, di un lavoro armonico e ben eseguito grazie a un sostanziale accordo tra le parti che si rivela vincente.
Laddove l’artista mette a disposizione il suo lavoro e il suo talento, la casa discografica lo promuove, monitora le sue scelte artistiche fornendo la possibilità di correttivi qualora queste stesse scelte non venissero ritenute in linea col mercato o fossero poco promettenti in senso assoluto. Poi la major può fornire la possibilità di collaborazioni con altri artisti della sua stessa scuderia e offrire dunque opportunità che da soli sarebbe praticamente impossibile ottenere, soprattutto quando non si è ancora abbastanza conosciuti.
Per non parlare degli agganci mediatici, televisivi e radiofonici, della gestione degli eventi dal vivo e di concerti o competizioni musicali illustri a cui nessuno sconosciuto potrebbe partecipare.
E della commercializzazione in generale della musica, in ogni canale di distribuzione.
Quali sono le valutazioni giuste
Come si evince dall’introduzione di questo articolo, è abbastanza chiaro che avere la possibilità di essere notati da una buona casa discografica è il primo passo verso il successo, per cui è importante selezionare bene quella a cui ci si vincola.
La metafora sul matrimonio è particolarmente calzante, perché il sodalizio con una etichetta discografica può essere o vincente o catastrofico e molto dipenderà anche dalla capacità dell’artista di comprendere quale tipo di supporto sia meglio per la sua arte. La storia della musica è piena di narrazioni a riguardo, di artisti che hanno svoltato o piuttosto trovato il proprio declino a causa di un’erronea scelta rispetto al proprio partner commerciale.
Il primo dubbio che può attanagliare un artista che è in cerca di un’etichetta discografica riguarda la modalità in cui si propone, specie se ha già ottenuto molti rifiuti precedentemente, incassati nonostante la sua convinzione rispetto alla validità delle proprie creazioni e del proprio lavoro.
Una cosa da tenere ben in mente è che non è concesso scoraggiarsi, o meglio, possono esistere fasi di scoraggiamento e sono anche più che normali, ma bisogna sempre essere molto razionali in questo genere di ricerca e tenere presente che ogni casa discografica ha una marea di richieste all’attivo, centinaia se non migliaia di demo che non ha la possibilità di ascoltare.
Selezionare il produttore ideale
Per cui una cosa importantissima da fare è scremare totalmente il proprio lavoro, snellire la propria proposta e concentrarsi su un paio di brani e video di altissima qualità. Un’altra scrematura decisiva sarà quella che verrà fatta andando a scegliere solamente i produttori che possono ben sposare il proprio stile, il proprio lavoro e che in passato hanno dato prova di credere in artisti che fanno un genere simile o che hanno la stessa fascia di pubblico.
Molto semplicemente: non ha senso proporre una traccia trap ad un marchio che produce musica classica.
Per fare una corretta valutazione del proprio lavoro bisogna avere anche delle competenze musicali e comparare le nostre tracce con quelle degli artisti appartenenti all’etichetta discografica a cui ci vogliamo rivolgere, per comprendere se è possibile paragonarsi o se il divario è eccessivo dal punto di vista qualitativo.
Questo lavoro di ricerca porterà a produrre una sorta di lista di etichette discografiche interessanti, che dovrebbe essere ridotta a meno di 10 marchi diversi.
A questo punto la propria attenzione sarà focalizzata in maniera più intelligente e la propria energia mirata alla comprensione e allo studio delle modalità in base alla quale queste case discografiche selezionano i propri artisti.
In genere, possiedono dei siti Internet ufficiali dove ci sono apposite sezioni che elencano i requisiti indispensabili per lavorare con loro e non vanno presi sottogamba o considerati opzionali.
Anzi, il proprio lavoro va assolutamente adeguato al ricevente: bisogna proporsi dimostrando di seguire le linee guida fornite, ma anche andare ad arricchire il proprio database di opzioni con le informazioni chiave che possano permettere di distinguere una casa discografica da un’altra evitando di cadere nell’errore che siano tutte uguali.
Come presentarsi
Al primo contatto sarà importantissimo curare i dettagli di presentazione, formulare le richieste in maniera neutra, diretta, senza errori di ortografia, personalizzando l’e-mail con il nome del referente dell’etichetta (che andrà ricercato).
La professionalità deve essere un faro guida, non solo in ambito musicale ma anche in ambito relazionale, perciò è bene semplificare il modo di porsi e comportarsi empatizzando con chi dall’altra parte ha molto lavoro e poco tempo per svolgerlo, sintetizzando ogni comunicazione, rendendola chiara, immediata seppur formale.
Inviare le tracce (registrate con una ottima qualità) a partire dal martedì o il mercoledì è una buona idea perché i giorni in cui le persone si rivolgono di più alle etichette per inviare il proprio materiale sono quelli del weekend ed è meglio non finire seppelliti nel dimenticatoio di un surplus di posta del lunedì.
Un’ottima cosa è avere già dei link social e un lavoro pregresso che aiuti a sintetizzare chi siamo, ponendolo a portata di click, ma bisogna comunque inviare materiale inedito, dato che è quello preferito da tutte le etichette.
Se sei un discografico o se lavori per un’etichetta discografica indipendente contattaci per promuovere i tuoi artisti, qui: https://www.veedoo.it/